L’importante lavoro di riordinamento del fondo della Questura di Ravenna (1945 – 2012, con antecedenti al 1870) consente finalmente agli studiosi di accedere ad un patrimonio di documenti di grandissimo interesse per conoscere sempre più approfonditamente le storie di vita pubblica, ma anche privata, della città.

La Questura è un ufficio dell’Italia unita responsabile per la pubblica sicurezza di una provincia. I suoi compiti di coordinamento delle forze di polizia, dato questo amplissimo obiettivo, sono molto vari, e proprio questa varietà è, dal punto di vista storico-archivistico, il valore aggiunto della documentazione che è stata versata presso l’Archivio di Stato di Ravenna.

Almeno per la prima parte della sua storia istituzionale fra i compiti della Questura, in quanto garante della Pubblica Sicurezza, troviamo l’autorizzazione di eventi, cerimonie religiose e civili, dell’affissione di manifesti pubblici, la regolamentazione sull’uso e il possesso delle armi, la vigilanza su associazioni, pubblici esercizi, venditori ambulanti, case di tolleranza (naturalmente fino al 1958), e su tutto ciò che poteva offendere la morale pubblica. Era fra le sue competenze, fino al riconoscimento di incostituzionalità del 1956, l’istituto del Confino di Polizia.

La mostra proposta in queste pagina ha l’intento di offrire una prima, e naturalmente non esaustiva panoramica, sugli argomenti per i quali questo archivio, del quale fino a ieri mancavano strumenti di ricerca ed una accurata ricognizione dei materiali conservati, può essere una fonte di primaria importanza.

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